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 Victoria_cherry

link 11.05.2009 12:32 
Subject: как говорит наша молодёжь? (жаргонизмы)
Добрый день, переводчики!
Перевожу вот произведение Паолы Мастроколы "Una barca nel bosco".
Надо для дипломной работы одной подруги. Столкнулась с переводом некоторых жаргонизмов, которые сейчас употребляет итальянская молодёжь. Как бы это на русский перевести в соответствии с реалиями нашего молодёжного сленга? Поможете?

Non mi sgretolare le palle -
Ci stai dentro una cifra -
Mi piace un pacco -
Quanto ci cacci che faccio ciuffo -
Stragaggio -
Troppo secco -
Paiura -
Sgavettato -
Scafare -
Sculo -
Sclerare -
Una cifra -
(Mi sbatto una cifra, ci state una cifra, ho mangiato una cifra)
Fanta, che sballo! -
Gaggio se vai speedy -
No caccia il piatto -
Vruum, vruum, bashd -
Un giorno mi esce un patetico "cappio" -
c'e' il sole che spacca il culo ai passeri -
appusto -
vegliati, ostrica -

Буду вам очень признательна за варианты!

Vruum, vruum, bashd - брум, брум, бах!
аа, сорри, увидел только сейчас, что нужно в соответствии с реалиями.

 Victoria_cherry

link 11.05.2009 12:53 
www.forumlive.net/prove/italiano/sup/ leggiamo la scuola in classe.pdf

Полный текст главы "Lezioni di branco" (Уроки тусовки) находится здесь.

Спасибо за вариант))

 Rossinka

link 11.05.2009 13:44 
Non mi sgretolare le palle - non rompermi le palle
Ci stai dentro una cifra - Ci stai dentro fino al collo
Mi piace un pacco -Mi piace un sacco (un pacco - nel suo significato "insolito" г la dimensione del pene, si dice così perche alcuni uomini si mettono dei fazzoletti nelle mutande per poter dar impressione visive che ce l'ha grande)
Quanto ci cacci che faccio ciuffo -
Stragaggio -
Troppo secco -
Paiura - скорее всего, просто paura
Sgavettato - potrebbe essere quello che si г preso un gavettone, cioè un secchio d'acqua sulla testa (si fa all'ultimo giorno di scuola, e il 15 agosto, se non erro)
Scafare -
Sculo -
Sclerare - io sclero- non ce la faccio più
Una cifra - tanto o niente
(Mi sbatto una cifra - me ne infischio, non me ne frega niente
ci state una cifra ' ci siete dentro fino al collo
, ho mangiato una cifra-ho mangiato tanto )
Fanta, che sballo! -
Gaggio se vai speedy -
No caccia il piatto -
Vruum, vruum, bashd -
Un giorno mi esce un patetico "cappio" -
c'e' il sole che spacca il culo ai passeri -думаю, просто tanto sole
appusto -appositamente, думаю
vegliati, ostrica - svegliati!

 maryna27

link 11.05.2009 13:50 
не морочь мне яйца
вписываешься в сумму..
..sclerare-забывать
una cifra- куча денег..
редиска- нехороший человек:))
Вообще-то надо послушать, как сами русские подростки говорят в таких случаях. Как правило, людоедочкин словарь универсален и зависит только от моды на то или иное выражение в отдельно взятой местности.
Или вам само значение ит. выражений непонятно?
одно дело обьяснить, что значит то или иное выражение, другое дело передать это выражение с использованием современных русских эквивалентов, что для людей, не проживающих в России практически нереально.

 Victoria_cherry

link 11.05.2009 14:23 
Что скажете насчёт следующего: (из нета)

Non mi sgretolare le palle - не парь мне мозг, задолбал
Ci stai dentro una cifra - просекаешь фишку (или 2 - "запарил")
Mi piace un pacco - я прусь/тащусь/в свуне
Quanto ci cacci che faccio ciuffo - ты погонишь - à забью (в баскетболе)
Stragaggio - суперкрутой, децильный
Troppo secco - непруха, отстой, не айс
Paiura - стрём
Scafare - просветить (нсчёт чего-ниб.)
Sculo - лох, кидалово
Sclerare - сбрендить, крыша поехала; вывести, достать; sclero - полный гон, фигня, чухня
Una cifra - дофига
(Mi sbatto una cifra - мне пофиг, ci state una cifra - вы меня реально достали, ho mangiato una cifra - съел à дофига)
Fanta, che sballo! - Фанта, клёвая тема!
Gaggio se vai speedy - Крут, если гонишь на всех парусах
c'e' il sole che spacca il culo ai passeri - солнце жарит
appusto - спецом
vegliati, ostrica - не спать, чувак

 Rossinka

link 11.05.2009 14:29 
Ci stai dentro una cifra - просекаешь фишку (или 2 - "запарил")- объясните, что это конкретно означает по-русски?

Quanto ci cacci che faccio ciuffo - ты погонишь - à забью (в баскетболе) - Не знаю, потому что не знаю итальянского смысла

 Victoria_cherry

link 11.05.2009 15:34 
Привожу текст:

Paola Mastrocola: «Lezioni di branco»

Durante l’intervallo vanno tutti in giro. E infatti c’г un gran via-vai, e anche qualche gruppo che invece va nel cortile ad accasciarsi per terra, e questi sono vestiti strani, con i pantaloni immensi così larghi che non sembra nemmeno che ci siano due gambe dentro, ci navigano dentro e fanno blom-blom quando camminano, anche le ragazze. Poi invece ci sono altri gruppi che portano i pantaloni strettissimi, di solito jeans, e hanno tutto stretto, e anche corto, tipo le maglie che gli arrivano sopra la pancia. Le ragazze fanno anche vedere l’ombelico, e alcune dentro l’ombelico ci portano un brillante. Io ogni tanto glielo guardo, il brillante, ma non tantissimo, perché non г che uno possa stare con l’occhio
pendulo sugli ombelichi degli altri, soprattutto se sono ragazze.
A parte questi Larghi e questi Stretti, ci sono anche altri gruppi, tipo quelli che chiamano i Truzzi, ma io per il momento ci ho capito fino a qui, solo a vedere come si vestono, poi non so.
[…] oggi Caritone mi si avvicina nell’intervallo, io sono fermo al mio solito termosifone, e mi dice:
« Se vuoi ti insegno a cammellare un po’. Ti manca, sai?»
Cose inaspettate che ti piombano lì gratis e tu non sai perché.
Non so assolutamente cosa voglia dire cammellare, ma lui г uno del branco e lo trovo fantastico che uno così voglia insegnarmi una cosa.
Mi porta in cortile in un angolo deserto e, senza che nessuno ci veda, mi insegna a cammellare. Si tratta di camminare curvi, lo sguardo a terra, spostando spalle e testa aritmicamente in avanti e all’indietro, e molleggiando anche con falcate decise. Una vera impresa. Ci metto un bel po’, almeno una settimana, ma ci riesco. Non capisco cosa
c’entrino i cammelli, ma arrivo a cammellare benissimo.
Cammello negli intervalli, su e giù per il corridoio. […]
Cammello anche in classe, ad esempio nell’ora di diritto. Tanto il prof di diritto non fa mai lezione, con lui vediamo solo film, porta certe sue videocassette tipo la serie di Perry Mason o roba legal thriller, l’importante г che sia attinente alla sua materia. Fa così in tutte le classi del liceo, e quindi г tutto uno spostare la tivù, ovviamente dotata di ruote, in lungo e in largo per i corridoi, di classe in classe. Quando vediamo uno che caracolla dietro al carrello della tivù, sappiamo che la sua classe sta per avere l’ora di diritto.
Adesso comunque va un po’ meglio, ho quattro cose giuste: i jeans stretti, la cintura, la felpa e la cammellata. E a me sembra già molto. Infatti cominciano a prendermi in una certa considerazione. Soprattutto le ragazze. L’altro giorno, all’uscita da scuola, Francesca Bindi ha fatto addirittura il tragitto fino al pullman con me. Mi sembrava che tutti ci
guardassero. Non lo so se era proprio vero che ci guardavano, ma io mi sentivo fiero come un generale romano nel giorno del trionfo. Anche se a me non piace Francesca Bindi, a me piace la Frullari.
Allora mi faccio coraggio e decido di invitare la Frullari ad uscire con me.
Ma uscire dove?
Io non me la sento di dirle: senti, vuoi uscire? Perché uno dovrebbe anche saper dire per andare dove, e io invece non lo so, mica posso portarmela nel mio retrobottega. Allora mi viene un’idea che non г neanche un granché, però sempre meglio di niente: invitarla a
prendere un pezzo di focaccia quando usciamo da scuola all’una che io ho sempre la pancia lunga dalla fame, e nell’altro isolato c’г proprio una panetteria che fa la focaccia buona. A me sembra un’idea passabile, comunque г l’unica che mi viene, e allora le dico:
«Vuoi venire con me in panetteria?»
Mi risponde:
«Va be’».
Tra l’andare in panetteria, fare la coda e accompagnarla alla fermata, riesco a stare con lei
quasi diciotto minuti. Torno a casa felice.
[…] Comunque tra i compagni, come fama, ne sto uscendo benissimo, cioè strabene. E anche tra i compagni delle altre classi, Stretti o Larghi non importa. Dopo l’evento della focaccia mi hanno detto:
«Strafigo!»
E anche:
«Straserio!»
Г un po’ di mesi che si usa questo stra davanti a tutte le parole. Si usa tra noi del branco,
voglio dire.
Però forse non dicono sul serio, cioè ho come il dubbio che mi prendano un po’ in giro. Un gruppetto ad esempio mi aspetta all’angolo:
« Te la sei inchiumata per bene quella là?» mi chiede uno di loro, le mani nei tasconi ciondoli delle brache.
Lo guardo inebetito. Non mi danno nemmeno il tempo di capire il significato del verbo, che un altro già incalza:
«Vuol dire se te la sei poi sgroppata, inciufecata, ciucciata, insomma la tua punza, ti torna?»
Ho un bagliore mentale improvviso: Punza! Eccola lì la parola che dice sempre Giumatti, voleva poi dire ragazza, ma certo.
Contemporaneamente un altro mi prende per la guancia e mi biascica:
«Svegliati, ostrica! Le sai almeno cipollare le punze o no?»
Capisco che sto entrando nel gruppo, mi rivolgono la parola! L’emozione г così intensa che mi sembra di non riuscire più a respirare. Il problema г solo che io quelle parole lì non le conosco, cipollare ad esempio cosa vorrà mai dire? Decido che г ora di darmi una mossa e prendere le cose seriamente. Queste parole da branco le devo assolutamente imparare, almeno il maggior numero possibile, e per il resto farò finta di capire anche se non capisco un accidenti.
Mi rivolgo a Masonti per un corso accelerato. Chiedo, e ottengo.
Ce ne andiamo a spasso per bagni e corridoi, come due fratelli; io pendo dalle sue labbra, letteralmente, visto che lui г alto e grosso il doppio di me. Mi metterei anche volentieri un anellino o anche una saetta nell’orecchio per diventare un Saettati un po’ come lui, tanto gli sono grato.
Mi insegna parecchie espressioni complesse, tipo: «non mi sgretolare le palle», «ci stai dentro una cifra», «mi piaci un pacco», «quanto ci cacci che faccio ciuffo». Quest’ultima veramente si riferisce alla pallacanestro, ma può servire in tantissime occasioni generiche: «far ciuffo» significa far canestro senza toccare l’orlo della rete, quindi far centro esatto, capito?
Mi insegna anche moltissime parolette isolate, da usare qua e là nella vita: stragaggio, troppo secco, paìura (che sta, non so perché, per paura), sgavettato, scafare, sculo.. mi sembrano tutte molto utili, ma devo prima imparare ad usarle nel modo giusto.
Soprattutto mi insegna la parola «sclerare». Dice che sclerato lo ficchi dove vuoi e fai sempre un figurone. Tipo un tuo amico г stanco e non vuole uscire e tu gli fai: ma sei sclerato?! Oppure parli di tua madre che ti controlla sempre i compiti e dici: mia madre mi sclera!! Oppure vai a letto alle tre e ti alzi alle sette tutto pesto di sonno e quindi: se non sclero oggi, non so! Ma a me quella che piace di più г «una cifra». Mi sta venendo di mettercela ovunque, quella parola. Tipo: mi piaci una cifra, mi sbatto una cifra, di pasta ne mangio una cifra, ci state una cifra…A volte la uso anche sbagliata, ma non importa. Come l’altro giorno prima
del compito in classe, mi sono girato dietro e ho chiesto alla Bindi:
«Sballami quel foglio una cifra, gnocca!»
Non г stato un capolavoro, lo ammetto. Cioè ho voluto strafare. Volevo solo chiederle se mi dava un foglio protocollo. Però quando faccio così mi sento un dio.
In genere mi alleno in bagno davanti allo specchio: provo a fare certi discorsi tutto difilato col linguaggio branchesco infarcito qua e là di rutti, parole in inglese, onomatopee cretine.
Una cosa tipo: Fanta, che sballo! Gaggio se vai speedy…nooo…caccia il piatto….
Vruuum-vruum…Bashd!
In capo a una quindicina di giorni sono già in grado di sostenere un dialogo con il branco dai cinquantadue ai settantacinque secondi circa.
Solo con le parolacce va ancora piuttosto male, non faccio uno straccio di progresso e questo fa proprio arrabbiare il mio amico Masonti. Per quanto mi alleni, rimango inceppato. Un giorno mi esce un patetico «Cappio!» che fa ridere tutta la classe. Insomma, non riesco neanche a dire un «vaffanculo», che sarebbe proprio il minimo.
Cerco di aiutarmi con un’espressione che sento spesso dire a zia Elsa. Quando c’г un sole sfolgorante e si crepa di caldo, ad esempio alle due del pomeriggio quando si crepa sul balcone, la zia Elsa dice:
«C’г un sole che spacca il culo ai passeri!»
Quello riesco a dirlo, e quindi mi esercito a ripeterlo il più possibile. Anche adesso che г inverno e non c’г affatto un sole che spacca il culo ai passeri. L’unico problema г riuscire a non soffermarsi su quello che l’espressione vuol dire, se no quei passeri poi mi fanno pena.
L’altra cosa che fa arrabbiare Masonti г che io non c’ho ancora capito niente dei gruppi secondo lui.
«Cos’г sta storia degli Spinellati, Saettati e Incappucciati…?» mi dice.
Dice che sono una bestia e che lo sanno tutti come sono i gruppi, possibile che solo io?
Allora mi porta dai suoi amici e insieme mi spiegano chi sono gli Alterna e i Cabina, per esempio. Gli Alterna si chiamano così perché sono alternativi. Chiedo alternativi a cosa. Mi rispondono che non importa, basta che ti senti diverso. Diverso, alternativo. Ad esempio ti metti i pantaloni larghi che ci navighi dentro, la catena dei lavori in corso e ti
spinelli qualcosa in bagno ogni tanto: così ti senti diverso. Gli Stretti o Incappucciati invece sarebbero i Cabina, perché si trovano sempre davanti a una certa cabina telefonica in una certa zona ricca della città, ma adesso non più. Però gli г rimasto il nome Cabina. O Cabinotti. E io mi chiedo che cosa si può mai fare davanti a una cabina del telefono, ma
credo niente tutto il giorno o si sta seduti sulle moto e basta. Comunque sarebbero quelli fighi e ricchi come il Seba e Castagno Marco, cioè come vorrei essere io, anche non ricco, non importa. Chiedo se i ricchi sono tutti Cabina perché mi sembra di sì, invece loro mi dicono che non г detto, che anche tra gli Alterna ci sono gli straricchi. Mi spiegano che a
volte sono anche più ricchi dei Cabina, ma siccome pensano che nel mondo non ci dovrebbero essere i ricchi e i poveri, allora si vergognano di essere ricchi e diventano Alterna.
Trovo tutto molto complicato.
Chiedo a Masonti cos’г lui, perché non riesco a vedermelo bene cos’г. E tutti in coro scoppiano a ridere e mi dicono:
«Lui г un Truzzo, non lo vedi?»
E lui non dice niente, ma mi sembra che ci sia rimasto un po’ male. Quindi i Saettati sarebbero i Truzzi, ma non sono sicurissimo d’aver capito perché di saette ne ho viste anche ai Cabina, e di chiedere ancora, con Masonti qui davanti che non mi sembra così felice, non ne ho voglia. Non lo chiedo, ma me lo spiegano lo stesso: i Truzzi sono quelli che vorrebbero fare i Cabina ma non ci riescono, quelli che si mettono le cose dei Cabina quando ormai sono out e i Cabina non se le mettono più. Guardo Masonti che non dice niente. A me però Masonti piace com’г, a parte la saetta. C’г un altro nostro compagno che non capisco proprio di che gruppo sia, cioè Cartonzi Federico. Perché lui non г tanto come gli altri, ad esempio porta i pantaloni di velluto a coste, la camicia da uomo e mai una felpa, solo certi golfetti girocollo, ha i capelli corti con
la riga da una parte, gli occhiali, e ti sembra sempre che ti faccia un gran piacere quando per caso ti parla. Per non dire delle scarpe. Lui ha delle scarpe scamosciate alte con i lacci, che pare arrivino dall’Inghilterra e hanno anche un certo nome che adesso non mi ricordo.
Mi dicono che lui non c’entra e forse г un Radical chic. Io di radicali so solo che esiste un partito politico e poi i radicali liberi, che ti vengono se mangi poca verdura o le cose fritte e bruciate, ed г anche un pericolo perché poi può anche venirti un tumore. Ma tutto questo non c’entra con Cartonzi Federico e quindi me ne sto zitto.
Comunque Masonti г una vera stella. Perché non solo mi insegna cose nuove, ma mi spiega anche cose vecchie che io non ho ancora capito. Tipo: cipollare una ragazza vuol dire toccare. Baccagliare una ragazza invece vuol dire corteggiarla. Io ad esempio avevo capito esattamente l’inverso e un giorno ho preso la Leporello amica della Frullari e le ho
confidato che io la Frullari me la volevo cipollare un po’. Io intendevo corteggiare, che però si dice baccagliare e così… La Frullari ha poi detto alla Lepo che non ci viene più a prendere la focaccia con me.

Просекаешь фишку - хорошо понимаешь.
Запарил - надоел.

 Victoria_cherry

link 11.05.2009 15:39 
Если кто-то в шоке, извините. Я хотела показать вам кусочек текста, что сейчас и сделаю. (Хотя и вся книга довольно забавная).

Привожу отдельные слова:

Mi insegna parecchie espressioni complesse, tipo: «non mi sgretolare le palle», «ci stai dentro una cifra», «mi piaci un pacco», «quanto ci cacci che faccio ciuffo». Quest’ultima veramente si riferisce alla pallacanestro, ma può servire in tantissime occasioni generiche:
«far ciuffo» significa far canestro senza toccare l’orlo della rete, quindi far centro esatto, capito?

Mi insegna anche moltissime parolette isolate, da usare qua e là nella vita: stragaggio, troppo secco, paìura (che sta, non so perché, per paura), sgavettato, scafare, sculo.. mi sembrano tutte molto utili, ma devo prima imparare ad usarle nel modo giusto.
Soprattutto mi insegna la parola «sclerare». Dice che sclerato lo ficchi dove vuoi e fai sempre un figurone. Tipo un tuo amico г stanco e non vuole uscire e tu gli fai: ma sei sclerato?! Oppure parli di tua madre che ti controlla sempre i compiti e dici: mia madre mi sclera!! Oppure vai a letto alle tre e ti alzi alle sette tutto pesto di sonno e quindi: se non
sclero oggi, non so!
Ma a me quella che piace di più г «una cifra». Mi sta venendo di mettercela ovunque, quella parola. Tipo: mi piaci una cifra, mi sbatto una cifra, di pasta ne mangio una cifra, ci state una cifra…A volte la uso anche sbagliata, ma non importa. Come l’altro giorno prima del compito in classe, mi sono girato dietro e ho chiesto alla Bindi:
«Sballami quel foglio una cifra, gnocca!»
Non г stato un capolavoro, lo ammetto. Cioè ho voluto strafare. Volevo solo chiederle se mi dava un foglio protocollo. Però quando faccio così mi sento un dio.
In genere mi alleno in bagno davanti allo specchio: provo a fare certi discorsi tutto difilato col linguaggio branchesco infarcito qua e là di rutti, parole in inglese, onomatopee cretine.
Una cosa tipo: Fanta, che sballo! Gaggio se vai speedy…nooo…caccia il piatto….
Vruuum-vruum…Bashd!
In capo a una quindicina di giorni sono già in grado di sostenere un dialogo con il branco dai cinquantadue ai settantacinque secondi circa.
Solo con le parolacce va ancora piuttosto male, non faccio uno straccio di progresso e questo fa proprio arrabbiare il mio amico Masonti. Per quanto mi alleni, rimango inceppato. Un giorno mi esce un patetico «Cappio!» che fa ridere tutta la classe. Insomma, non riesco neanche a dire un «vaffanculo», che sarebbe proprio il minimo.
Cerco di aiutarmi con un’espressione che sento spesso dire a zia Elsa. Quando c’г un sole sfolgorante e si crepa di caldo, ad esempio alle due del pomeriggio quando si crepa sul balcone, la zia Elsa dice:
«C’г un sole che spacca il culo ai passeri!»
Quello riesco a dirlo, e quindi mi esercito a ripeterlo il più possibile. Anche adesso che г inverno e non c’г affatto un sole che spacca il culo ai passeri. L’unico problema г riuscire a non soffermarsi su quello che l’espressione vuol dire, se no quei passeri poi mi fanno pena.

 Rossinka

link 11.05.2009 15:49 
Да уж, литература, ... твою за ногу!
Ещё и дипломные пишут.
не ну как так можно!
подобную лит-ру на диплом!
это же издевательство!
это уже не перевод языка - это знание реалий, которое приходит с годами жизни в стране. к тому же в италии все эти сленги различаются еще и по территориальному признаку.

 oksanamazu

link 11.05.2009 16:04 
bella... эта писательница "Per scrivere uno dei suoi romanzi, ha abbandonato una classe nell'anno dell'esame di Stato." Лучше бы сидела дома и не занималась ни тем, ни другим.

 Victoria_cherry

link 11.05.2009 16:13 
Товарищи, я с вами полностью согласна, а как же перевод?
в таком случае я не совсем понял, вас интересует перевод выражений или их эквивалент на русском (что не одно и то же)

 Victoria_cherry

link 12.05.2009 13:00 
Меня интересует перевод текста, включающий поиск эквивалентов итальянских выражений в русском языке, что является одним из способов перевода данного текста. )))

 Victoria_cherry

link 13.05.2009 12:21 
Спасибо всем помогавшим)
вы разобрались со всеми или есть непонятные термины.?
а то я весь текст ниасилил..

 Victoria_cherry

link 13.05.2009 14:37 
Переводом занимаюсь не я, а моя подруга, я ей помогаю. Предложила заменить их по смыслу нашими эквивалентами. В общем получается симпатично. Вот только что делать дальше с нецензурными выражениями типа "cazzo" и "minchia", на которых лежит смысловая нагрузка в романе, я не знаю. Как обычно поступают современные переводчики?
à заменяю cazzo на твою мать, все-таки нужно передать нагрузку, а нагрузка прямого перевода - это слишком
ну и потом, конечно зависит от контекста употребления, ведь testa di cazzo и che cazzo vuoi не одно и то же в плане смысловой нагрузки искомого слова.

 Victoria_cherry

link 13.05.2009 14:48 
Сложно объяснить, в чём дело, но попробую. По тексту мальчик из Сицилии переезжает с мамой к тёте в Турин, там начинает ходить в другую школу, знакомится с современной итальянской северной молодёжью, которая отличается от южной. Его учат разным новым словам тусовки (вот здесь ахтунг), которые и вызывают наибольшую сложность. Вот например, в одной из глав он узнаёт о существовании двух новых вышеуказанных слов. Он начинает у себя дома произносить их, учиться, и однажды мама застаёт его за этим занятием. (Мальчик выражал своё восхищение вчерашней вечеринкой). И начинает объяснять Гаспаре (гл.герой), что это не есть хорошо и т.п. Мальчик в итоге бросается в размышления по поводу "почему слово женского рода означает мужскую деталь"? (Мама ему сказала, что это ... pisello (мама стеснялась сказать вот так напрямую, как и переводчики). Я перевела pisello как "стручок". Вроде понятно. И с горошком связь есть)). А вот как быть с первоисточником? Можно ли как-то решить проблему или надо непременно переделать как-то?
боюсь, что в вашем случае ходить вокруг да около не поможет.
раз речь идет о жаргоне молодежи и перевод должен соответствовать источнику, то нужно писать именно то слово, употребление которого вы стараетесь избежать.
имхо.
стручок подходит прекрасно! ;))

 

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